martedì 18 gennaio 2011

3
L’insegnante di magia

Sognai strani occhi iniettati si sangue, scrutarmi nell’ombra di un fitto bosco. Più cercavo di capire di chi trattava, più lui si allontanava più io mi addentravo nelle tenebre.
Mi svegliai all’improvviso, tutta sudata e con il cuore che batteva all’impazzata. Quello che era successo ieri rasentava l’assurdità, libri magici, incantesimi e strani negozi.
- perché sono venuta a New York!- dissi tra me e me. Così mi alzai e andai a fare una lunga doccia, nel minuscolo bagno. Se avvicinavo l’orecchio alla parete, anche se con il rischio di prendere qualche infezione, riuscivo a sentire le voci dall’altra parte.
Quando un quarto d’ora dopo, uscii dal bagno, ero più rilassata e quasi felice. Si riflettendo era tutto strano, e forse mi sono solo fatta prendere dalla suggestione.
- si deve essere questo- mi ripetei ad alta voce.
Ripulii la stanza, tolsi le erbe, le candele ormai sciolte, fortunatamente avevo usato dei giornali, sennò, il proprietario del motel, me l’avrebbe fatta ricomprare.
Buttando il tutto nella spazzatura trovai il volantino del negozio, di erbe. E ripensai alla sera precedente, come la proprietaria, sapesse il perché era lì. Ma forse era solo una coincidenza, quella donna deve essere una svitata, ecco. Però non riuscii a togliermi dalla testa quello che era successo.
Infatti, senza quasi rendermene conto, mi ritrovai davanti al negozio, indecisa se entrare oppure no.
Dopo dieci minuti, in cui restavo imbambolata lì davanti, presi un respiro profondo e entrai. Il negozio di giorno, sembrava risplendere, e un dolce profumo di incenso aleggiava nell’aria, mi guardai intorno e trovai la proprietaria china a tirare fuori da uno scatolone candele di ogni colore, forma e dimensione.
Mi schiarii la gola, ma niente.
- salve!-
Sobbalzando Eudora, si girò e con un sorriso.
- oh sei tornata! Posso aiutarti?- chiese
- hm, ecco io… si in effetti mi può aiutare, ecco ieri sera sono venuta in negozio e voi sapevate tutto,come…-
- be perché io sono… molto intuitiva-
La pausa che aveva fatto, mi insospettiva, tutto era troppo strano.
- be deve essere molto brava… ma fin troppo precisa- dissi io.
allora a quel punto, guardandosi, intorno per accettarsi che non ci fosse nessuno, a parte noi due, mi fece segno poi di avvicinarmi e sussurrando mi disse,
- io sono una strega-
E io, scoppiai a ridere fino alle lacrime. Quando finalmente smisi, Eudora mi guardava con un sopracciglio alzato e le braccia incrociate. Non mi stavo di certo comportando nel modo migliore, ma era tutto così assurdo!.
Quando finalmente smisi di ridere,
- ma è…-
- assurdo, si lo so, non sai quante persone hanno reagito come te e altre volte in modi molto più aggressivi, ma ti assicuro che è la verità- disse lei.
- ma le streghe non esistono! Cioè almeno non più-
- cara, credo di doverti dare una dimostrazione allora.-
E così, puntando una mano, verso una candela sulla mensola, dopo pochi secondi iniziò a levitare, fino ad andare direttamente nella sua mano.


Io ero rimasta scioccata, letteralmente con la bocca aperta.
- visto, ora mi credi? Certo sono un po’ arrugginita, ma posso fare un sacco di altre cose- disse con un sorriso.
- ma ci deve essere un trucco- cercavo di appigliarmi a qualsiasi cosa di razionale, per spiegare ciò che avevo appena visto. Presi la candela in mano e guardai se c’erano fili, poi controllai lo scaffale, ma niente. Ovvio.
- ok siete una strega, e questo come dovrebbe aiutarmi?-
- be perché sei una strega anche tu-
- oh no! Non lo so, lo saprei se lo fossi!-
- hai il grimorio, il libro di incantesimi di una strega, e lo sento se un’altra strega è nei paraggi, me lo puoi far vedere il libro?-
- ecco- e glielo porsi.
Quando lo prese in mano, lo toccava in modo reverenziale, nemmeno avesse in mano un tesoro prezioso o una reliquia antica.
- e io che credevo che fosse solo una leggenda- disse in preda all’estasi
- quale leggenda…-
- la leggenda del clan più potente di streghe mai esistito, si dice che prima di essere uccise, abbiano rinchiuso i loro poteri nel loro libro, per poi sparire… nessuno l’ha più rivisto, si credeva che il cacciatore l’avesse preso e portato via-
- assomiglia alla storia che mi raccontava mia nonna quando ero piccola-
- sul serio?-  mi chiese incuriosita  - questo si che è un segno, il libro non sarebbe tornato per niente è tornato per te-
- cosa? Ma come?-
- e chi lo sa, questo libro è molto potente racchiude in se molta magia, credo che tu sia la discendente di una di quelle streghe, è l’unico motivo, del ritorno del libro-
- quindi secondo lei,sarei una strega- ancora non ci credevo, ma questa è la migliore soluzione per tutto quello che era successo in questi giorni.
- esatto-
- strano ma le credo, anche se mi pare strano, visto che in tutta la mia vita diciamo, non ho fatto niente da strega-
- credo, cara che senza nessuno a insegnarti ad usare i tuoi poteri non hai potuto fare gran ché,  i tuoi poteri sono rimasti sopiti fino ad ora, forse hai avuto visioni, ma non sapevi cosa fossero o li hai scambiati per semplici sogni…-
Questo mi fece ritornare in mente i sogni che ultimamente facevo, forse se così era, non erano sogni forse c’era qualcosa dietro.
porgendomi il libro, Eudora mi sorrise.
- ma non so nemmeno come ti chiami, cara, che maleducata-
- Alexandra Woods, ma puoi chiamarmi Alex -
- bene Alex, io Sono Eudora Kanders, e sarò la tua insegnante di stregoneria-