mercoledì 22 dicembre 2010


1
L’inizio


Parcheggiai la mia macchina davanti a uno squallido motel, vicino all’interstatale. Quando entrai alla reception, se così si potava chiamare, un uomo, grasso e calvo, che sembrava aver vissuto solo di cheeseburger e patatine, mi rivolse un sorriso che secondo me doveva sembrare invitante, ma a me sembrava molto schifoso.
- vorrei prenotare una camera- dissi
- certo, dolcezza, ne ho proprio una libera, la numero trentasette al pian terreno, ti devo accompagnare?- disse l’uomo, sorridendomi, ricambiai il sorriso e risposi,
- no, grazie posso farcela da sola-
- ne è sicura?, perché non mi costa niente…-
- no!- ripetei io categorica, e dissi
- quant’è a notte?-
- quaranta dollari- disse l’uomo, e mentre io gli davo i soldi lui mi porse la chiave e uscii.
Arrivata alla stanza, inserii la chiave e entrai, sentendo subito un orribile odore di chiuso e sudore. Non volevo nemmeno sapere cosa ci facevano in quelle camere. Appena entrata appoggiai il borsone che avevo con me e mi diressi in bagno. Era piccolo, ma conteneva una doccia, il water e un lavandino con specchio, decisi che era meglio darmi una lavata, avevo passato più di otto ore in macchina, ed ero sporca e sudata. Mi svestii e dopo una rapida doccia, e una preghiera nella speranza che non mi prendessi qualche fungo, mi guardai allo specchio.
Non ero molto alta, 1,65 cm, ma ero mi ritenevo abbastanza attraente, lunghi capelli castani, occhi verdi e come aveva detto un suo ex ragazzo, aveva tutte le curve al posto giusto. Mi rivestii con un paio si calzoncini e una vecchia canottiera, e dopo aver chiuso a chiave la stanza andai a letto.
Il mattino dopo mi alzai di buon ora, stavo sognando, di quando ero piccola, e mia nonna mi svegliava sempre, alle sei di mattina e diceva:
- su forza Alexandra, sveglia! Le uova non si raccolgono da sole, e noi non possiamo farci le nostre frittelle speciali!-.
Se mi concentravo potevo quasi risentire tutti gli odori, rivedere la nonna che cucinava canticchiando e io che l’aiutavo a preparare la colazione. I miei genitori erano morti quando io avevo un anno, così fui affidata alla mia unica parente in vita, mia nonna, abitavamo in una bellissima piccola casa in campagna nella Louisiana. Poi scherzo del destino, quando avevo quindici anni, ebbe un incidente stradale, un camion le era finito addosso. E io ero rimasta sola. Ho passato tutto il resto della mia vita da minorenne in un istituto, nessuna famiglia mi voleva, perché ero troppo grande, perciò rimasi lì, dove studiai, per così dire e aspettai di aver compiuto i 18 anni di età, per potermene andare. Cosa che feci immediatamente dopo. Girai un po’ ovunque, un po’ come adesso a dire il vero, trovo un lavoro e poi quando ho quanto basta per sopravvivere un altro po’ me ne vado. Ma ora era diverso, ho venticinque anni e voglio trovare un posto in cui mettere radici e non so anche creare una famiglia, perché no.  
Dopo essermi vestita, uscii per fare un giro in città. Era giorno di mercato, c’erano bancarelle ovunque, così mi fermai e per passare il tempo decisi di andare a fare un giro tra le bancarelle. C’era un po’ di tutto, dal cibo ai vestiti e dagli oggetti più disparati. Mi fermai davanti a una bancarella che vendeva libri, volevo prendermene uno da leggere la sera, mentre cercavo qualcosa che mi interessasse, vedo un vecchio libro rilegato in pelle, con una stella a cinque punte disegnata sul lato della copertina. Lo presi, era grosso e pensante, sul davanti della copertina aveva un’altra stella disegnata, solo più grande, c’erano delle macchie secche e si vedeva che era vecchio.
Quel libro, stranamente mi sembrava famigliare, ma non capivo perché, visto che era la prima volta che lo vedevo, più lo guardavo più mi sembrava famigliare, e così di impulso decisi di prenderlo.
- quanto costa?- chiesi alla commessa, una donna di m mezza età con gli occhiali così spessi da far sembrare i suoi occhi enormi.
- oh vediamo, strano questo libro non lo avevo visto prima, be comunque dovrebbe venire venti dollari-,
presi i soldi e glieli diedi.
-grazie e arrivederci-, misi il libro dentro la mia borse e continuai il giro. Mi fermai a mangiare  e sfogliai il libro; era grosso e vecchio, e vidi che le pagine erano così gialle e scolorite, che avevo quasi paura di toccare per evitare di romperle. C’erano ricette molto strane e disegni di simboli e alcune parti erano scritte in una lingua a me sconosciuta. Avrei indagato più tardi, sapevo che avrei potuto trovare qualche professore o studioso disposto ad aiutarmi.

Tornai al motel dopo aver preso del cibo cinese. Si lo so cibo spazzatura, il colesterolo bla bla, ma a me piace. Pagai per altre cinque notti e dopo tornai in camera. Finalmente seduta sul letto presi il libro. Me lo rigirai tra le mani, era strano, non sembrava un libro normale, oltre a essere veramente vecchio, che dovrebbe stare in un museo,. Era rigonfio, ma non da umidità o cosa, ma da moltissime pagine aggiunte, come se fosse appartenuto a una persona dopo l’altra e abbiano lasciato il loro segno. Lo aprii alla prima pagina dove trovai una serie di nome con delle date.

Elisabeth Monroe 1210∆   1237†
Margareth Monroe 1215∆ 1237†
Katrine O’connor 1328∆ 1358†
Stella Jenson 1360∆ 1380†

E vi dicendo, ma alcuni nomi sono quasi illeggibili, gli ultimi risalgono a circa il 1690. continuando a sfogliare, notai disegni e strane ricette, filastrocche e frasi, alcune pagine poi sono scritte a mo di diario altre pagine sono macchiate o bruciacchiate. Mi misi a leggere, anche se con un po’ di difficoltà. Devo trovare qualcuno che mi aiuti. Chiusi il libro e andai a letto.

4 commenti:

  1. Ciao Giorgia :)
    Bello il primo capitolo *O* la ragazza mi sta sempre più simpatica :) quanto sarebbe bello avere un libro nero del genere xD
    lo voglio anche ioooooooooo :D
    Un bacione
    Arianna1989

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  2. grazieeeeeeeee Ari!!!!! a chi lo dici, lo vorrei pure io!!!!!*O*

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  3. cavolo!! bellissimo!! *__*
    davvero!! e poi e poi e poi?!?!?!

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  4. Meth con calma che arriva dai xD non fare l'impazziente U_U
    * intanto saltella sulla sedia per l'impazzienza di leggere il seguito *-* *

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